COMUNICATO SINDACALE (articoli 1, 14 e 25 L. 300/70)
AVVISO ALLA CITTADINANZA
E AI LAVORATORI-LAVORATRICI da Usi e RSU USI Zètema
15 dicembre 2016
ITALIA ROMA
"la salute non e' una merce...la sicurezza non è un costo aziendale da ridurre o eliminare" A PROPOSITO DEL MUSEO DI CIVILTA' ROMANA E DEL PLANETARIO, chiusi su esposto segnalazione di Usi dichiarazione di SERENETTA MONTI (RSU USI ZETEMA) e attuali inadempienze delle Giunte comunali, compresa quella in carica, su lavori per messa in sicurezza e riapertura alla cittadinanza, ai visitatorinel rispetto delle leggi sulla sicurezza nei luoghi e ambienti di lavoro.
da Unione Sindacale Italiana Usi fondata nel 1912
aderente alla RETE NAZIONALE SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO E SUI TERRITORI
e al "Comitato 5 aprile" di Roma
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
sito nazionale www.unionesindacaleitaliana.eu
e mail Rete nazionale salute e sicurezza sul lavoro e sui territori
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
http://eur.romatoday.it/altre/palazzo-civilta-romana-sicurezza-esposto-ispettorato.html
Approfondimenti
LE ASPETTATIVE DISATTESE - L’adeguamento alle normative sulla sicurezza, non è però mai avvenuto. “Il Sindaco Marino e l’allora Assessore Barca hanno subito individuato dei fondi – ricorda Serenetta Monti – tuttavia è stato fatto un avviso pubblico che non ha sortito gli effetti sperati. Ricordo anche delle interrogazioni da parte della Consigliera Belviso. Lì – osserva la sindacalista di USI – c’ è un polo museale molto apprezzato, soprattutto il Planetario”. Gli accessi parlavano chiaro: solo nel 2013 sono stati 103mila, per un incasso stimato intorno ai 600 mila euro. Il successo del polo museale s’interrompe dopo i due sopralluoghi dell’ispettorato del Lavoro. Il primo avviene nell’ ottobre del 2013, l’ultimo il 22 gennaio del 2014. Una settimana dopo arriva la chiusura a cui segue un bando di gara che è stato oggetto di numerosi ricorsi.
LA NUOVA GIUNTA - Sul sito del Museo, il 13 gennaio 2016, appare un’integrazione al primo laconico avviso : “Sono in atto le procedure per la firma del contratto della ditta affidataria del primo lotto di lavori. Dal momento dell'effettivo inizio lavori, sarà possibile comunicare al gentile Pubblico il cronoprogramma degli stessi e la data presumibile di riapertura”. Da allora la Capitale è passata dalle mani di un Commissario, a quelle della Giunta Raggi. "L'assessore alla Cultura Bergamo aveva promesso la riapertura in tempi brevi. Ma a distanza di sei mesi da questa dichiarazione è tutto ancora terribilmente fermo - osserva Marco Cacciotti, già Presidente del Consiglio Municipale - Dagli atti non risulta essere stato firmato il contratto con la ditta vincitrice della gara per i lavori, e quindi nessun cantiere all'orizzonte. Peranto è stato disatteso anche l'ultimo cronoprogramma stilato dalla Sovrintendenza che prevedeva per Settembre 2016 l'inizio dei lavori". Si resta quindi fermi "alle procedure per la firma del contratto della ditta affidataria". Ed i cancelli restano chiusi, tra le proteste dei romani.
Purtroppo –conclude la sindacalista – in questi due anni purtroppo non è stato fatto”